Spingi il tuo carro sulle ossa dei morti

 
 

di Olga Tokarczuk

La protagonista Ianina è un’insegnante anziana che passa il tempo consultando e leggendo oroscopi, traducendo essenzialmente William Blake e custodendo d’inverno case vacanze. Nel suo villaggio succedono succedono strane omicidi. Ianina mette in giro la voce che I responsabili siano gli animali selvatici,  perché gli animali vogliono vendicarsi della violenza dell’uomo. E questa impressionante diceria si diffonde nella valle. 

Questo libro è contemporaneamente disimpegnato e impegnato. L’impegno nasce dalle riflessioni che ne scaturiscono tra il rapporto dell’uomo con la natura, dell’uomo con il trascendente. Si parla di argomenti impegnativi in modo del tutto leggero, con una scrittura godibile, leggera ma piena di spunti che trattano del modo in cui l’uomo sta al mondo. Attraverso le parole della protagonista, l’autrice parla di argomenti profondi: della morte, il rapporto uomo-natura, ecc. 

Olga T ama raccontare le rotture, il deforme ciò che rende l’uomo più simile agli animali. Ama descriverlo immerso nella sua dimensione selvatica e più sincera. Quello che conta per OT è affermare che l’uomo si è allontanato dal suo mondo animale per diventare un sopraffattore. Abbiamo perso la nostra vera natura.  Il romanzo è intriso di ironia, L’autrice dice che se sei immerso del mondo puoi ridere insieme al mondo e non del mondo. 

I protagonisti di questa storia a parte la protagonista non sono in grado di ridere con il mondo ma si prendono troppo sul serio. La protagonista si differisce dagli altri perché lei è interessata alle storie degli altri.