Una piccola storia ignobile

 
 

Alessandro Peressinotto

Iniziamo dalla protagonista. Non è affatto facile per un autore pensare come una donna e Perissinotto se la cava moto bene anche se credo che una donna sarebbe un po’ più articolata nei suoi rapporti con gli uomini, anche più complicata. Anna possiede alcune caratteristiche femminili ben tratteggiate: il rapporto con il gatto, l’attenzione agli odori, la sensibilità per i colori, per i dettagli, il rimorso di essere un’amante di qualcuno già impegnato (nessun uomo arriverebbe a tanto), la curiosità e la paura che si avvicendano e si contrastano. La nostra possiede anche alcune sensibilità “maschili”, come quando dimostra di aver capito l’intimo valore del calcetto: nessuna donna credo arriverebbe a tanta grandezza e qui l’autore, secondo me si tradisce un po’. Anna Pavesi è quindi una protagonista reale, variegata e piacevole da conoscere. 

Gli altri personaggi sono descritti con minor profondità e restano sullo sfondo fino a perdere persino consistenza. Ad esempio Paolo Maestri non è quello che sembra? Ok, sarebbe stato interessante alla fine farlo emergere dal suo limbo di nebbia. Invece viene abbandonato dall’autore come una marionetta senza fili. Marco Callegari non è quello che sembra? Che cos’è allora, solo il solito “playboy”? Uno che sa amare due donne insieme, magari anche tre? Forse dovrà tornare in gioco in un prossimo racconto? Sicuramente rivedremo l’ex marito che appare personaggio vivido e reale ma che non viene sfruttato pienamente. La trama è lenta all’inizio e solo verso la fine acquista il giusto ritmo.Il finale però sembra affrettato e meno curato del resto.
Buona l’idea di narrare contemporaneamente sul piano temporale del presente e su quello dei ricordi.
Buonissima la descrizione dei paesaggi nebbiosi dell’hinterland. e di Bergamo Alta, fa venire la voglia di una visita.