Il potere dei libri
È la storia di un’evasione da una prigione.
Il libro affronta diversi temi, tutti legati fra loro.
1° Tema. Il mondo per molti di noi è pieno di impegni ma vuoto di esperienze.
2° Tema. La donna, a qualsiasi ceto essa appartenga, quasi sempre fa ciò che deve, ciò che le viene imposto dalle regole, dal protocollo culturale e sociale, fino al momento in cui scopre che la sua intelligenza e la sua sensibilità possono essere le sue ali verso la libertà e l’affermazione di sé.
3° Tema. Ciò che sembriamo non sempre corrisponde a ciò che siamo veramente.
4° Tema. La vecchiaia, il periodo della nostra vita in cui ognuno può finalmente decidere di essere ciò che vuole essere e ciò che vuole fare, compatibilmente…
5° Tema. La lettura come mezzo per crescere che conduce, talvolta, ma non spesso, alla scrittura, il vero mezzo per compiere il salto di qualità dello spirito.
Questo Bennett possiede uno humour garbato, anche troppo, e allo stesso tempo ferocemente sarcastico, mai troppo. Non è proprio in sintonia con il gusto di chi ama ridere e non sorridere.
Io preferisco lo stile narrativo di uno come Calvino che ti prospetta girotondi allegorici dove il pensiero si bilancia fra leggerezza fiabesca e altezze intellettuali e culturali.
Questo libro l’ho ascoltato letto dall’impeccabile Paola Cortellesi. Questa modalità di “lettura” rivela la qualità teatrale della stesura e l’origine come sceneggiatore dell’autore..
Ci sono delle perle indimenticabili. Ne cito due:
1. «Un vicario, Maestà. Dell’Ottocento. Viveva al confine con il Galles e ha scritto un diario. Gli piacevano le bambine».
«Oh», disse la regina «come a Lewis Carrol?».
«Peggio, Maestà».
«Cielo. Può procurarmi i diari?».
In questa dialogo c’è tutta la nobiltà britannica vecchio stile.
2. Oppure quando parla di Proust e dice “Poveretto, una vita infame… il tipo a cui diresti “insomma tirati un po’ su! Quando ha intinto un pezzo di dolce nel tè (pessima abitudine) gli è tornato in mente tutto il suo passato. Ci ho provato anch’io e non mi ha fatto nessun effetto”.
Termino con una citazione: “mai sottovalutare il potere dei libri”
Paul Auster.