Il fucile da caccia è ciò che ci preme perennemente sul fianco e che prima o poi esplode, fa del male a qualcuno e anche a noi.
L’amore non sempre è qualcosa di meraviglioso e splendente dice l’autore. Io sono convinto che un amore che non riceve i raggi del sole, che vive sepolto nelle viscere della terra sia passione, pulsione, malattia, attrazione, non amore.
Questo racconto mostra delicatezza e poesia, ma anche crudeltà e gelo, come è una scheggia di ghiaccio che riflette la luce dell’animo umano, ma che ti si conficca nella mente.
La risposta è soggettiva, naturalmente. Io preferisco la forma attiva dell’amare perché arricchisce e rende sempre migliori.