Ascoltando Philip Glass

 
 

Philip Glass è un autore di musica contemporanea solitamente considerato tra i capi del minimalismo musicale.

La musica che ho scelto è quella tratta dall’album The Hours, soundtrack dell’omonimo film di Stephen Daldry, con Nicole Kidman nella parte di Virginia Woolf (ruolo che gli valse l’Oscar come migliore attrice protagonista nel 2003) e Julianne Moore che ottenne la nomination come migliore attrice non protagonista.

Ascolteremo solo alcuni brani dell’opera; cominciamo dalla struggente melodia di The Poet Acts.

C’è davvero il senso di un’angoscia  che non lascia speranza.
Questi sono i versi che ho scritto.

The Poet Acts

Inesorabile il fiume scacciò il respiro
e spense i pensieri.
Ci restano diademi di parole
a farci rimpiangere le ore
che rifiutasti di contare.


Adesso è la volta di Dead Things, ma stavolta ascoltiamo il brano nella splendida versione pianistica realizzata da Michael Riesman. 

Quali sono i pensieri che questo malinconico, affascinante pezzo musicale vi porta alla mente?

A me ha ispirato queste parole.

Dead Things

Le cose morte sono
l’oscenità del nulla,
cristalli senza luce
musica mai suonata.
Le cose morte sono
questo breve istante del presente
già ingombro di storia.


Ed ora ascoltiamo Choosing Life nella versione originale e il Title Track The Hours nella magistrale versione del pianista Branka Parlic; quindi leggiamo i versi che costituiscono la poesia conclusiva ispirata da questi due brani.

Choosing Life, original soundtrack.

 

The Hours eseguito da Branka Parlic.

The Hours

La vita che scegliamo ci sta indosso
come una veste di velo trasparente
che si avvolge al nostro volto
per indomabili emozioni.

Gli anni scorrono
in ripetizioni d’amore.

 

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